Esiste una vera e propria classificazione degli oli di oliva e parlare al plurale non è un caso, perché è errato. Purtroppo senza un’educazione alla classificazione (merceologica e per provenienza) il consumatore spesso acquista la bottiglia di olio che per il colore sembra più accattivante, oppure sceglie in base al prezzo.
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ToggleLa classificazione degli oli di oliva: merceologica
Il Regolamento UE n. 29 del 2012 stabilisce che le confezioni degli oli devono avere un’etichettatura dalla quale si possa desumere il reale contenuto della stessa, ma soprattutto contiene un vera e propria classificazione degli oli di oliva. Ecco di seguito la classificazione:
- Olio extravergine di oliva: olio d’oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici. L’acidità di questo prodotto non può essere superiore a 0,8 gr per 100 gr di olio;
- Olio vergine di oliva: olio d’oliva ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici. L’acidità di questo prodotto non può essere superiore a 2 grammi per 100 grammi di olio. Se l’olio di oliva ha un’acidità superiore a 2 gr deve essere classificato come olio lampante ed è considerato non commestibile/vendibile al consumatore;
- L’olio di oliva è invece composto da una miscela di oli di oliva vergini e oli raffinati;
Questa è la classificazione degli oli di oliva a cui generalmente si fa riferimento sull’etichetta delle confezioni. I prezzi tra questi prodotti ovviamente cambiano perché un olio extravergine di oliva ha un costo superiore rispetto ad un olio vergine di oliva ed anche per un olio di oliva. Addirittura anche tra oli extravergini ci possono essere alte variablità di prezzo, per esempio rispetto a oli più ricchi di polifenoli, oli certificati bio o dop, oppure semplicemente perche le olive sono state raccolte in epoca molto anticipata e la sua acidità oleica è estremamente vicina allo zero.
Classificazione degli oli di oliva per provenienza
Il Regolamento UE n. 29 del 2012 all’articolo 4 stabilisce anche che deve essere indicata sull’etichetta la provenienza geografica dell’olio. Si stabilisce che nel caso in cui l’olio sia stato prodotto con oli provenienti da uno Stato membro dell’Unione Europea deve essere indicato il paese (esempio Italia, Spagna, ecc.), in alternativa si può individuare la provenienza in modo generico, cioè si indica semplicemente che l’olio proviene dall’Unione Europea. Nel caso in cui provenga da un Paese terzo all’Europa deve essere menzionato quest’ultimo oppure una provenienza generica del tipo “olio da paesi Extra Comunitari“.
Ai fini della varibilità dei prezzi degli oli di oliva sullo scaffale dei supermercati quindi non solo conta la classificazione merceologica ma anche quella correlata al paese di provenienza dell’olio di oliva.
Conclusioni
Come si vede le etichette dell’olio non sono molto chiare, proprio per questo se si vuole avere la certezza di acquistare un olio italiano di qualità superiore è bene rivolgersi direttamente al produttore. Per comprare direttamente in azienda vero olio pugliese è possibile rivolgersi all’Azienda Olearia Schirinzi, presso il suo punto vendita in frantoio o sullo shop online dedicato.
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